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Quale studio conserva il testamento? cosa fare per scoprirlo

Articolo pubblicato su Unione Sarda domenica 17 febbraio 2017

La conoscenza è potere. E ci sono occasioni nelle quali, mancando questa, si può pensare che solo James Bond, Superpippo o Batman possano aiutarci.

E’ il caso del giovane Pino, al quale lo zio Beppe, deceduto di recente, aveva promesso in eredità un appartamento. Setacciati cassetti, documenti e ripostigli, il testamento però non si trova. Lo zio Beppe ha vissuto in mezza Italia, traslocando di continuo: non si sa se avesse un notaio di fiducia. Il povero Pino conta sul lascito, la cui vendita gli consentirebbe di pagare qualche debito. Ma per poter vendere l’appartamento senza dividerne il prezzo con i cugini, il testamento deve saltar fuori.

Il problema è invece di semplice soluzione, poiché il “sistema notariato” tiene conto di queste necessità.

Con un certificato di morte dello zio, Pino va all’Archivio Notarile della sua zona. Là, l’addetto interroga un registro apposito (il Registro Generale dei Testamenti), al quale tutti i notai sono tenuti a comunicare gli estremi dei testamenti ricevuti o resi pubblici con loro atti: se lo zio Beppe ha fatto testamento, in pochi minuti il Registro rilascerà il nome del notaio cui rivolgersi per ottenerne copia, previa pubblicazione. Si possono avere notizie perfino dei testamenti ricevuti da notai di altri Paesi.

Ma quando l’impiegato dell’Archivio Notarile allarga le braccia con aria contrita, Pino si sente mancare: la ricerca ha dato esito negativo. “E allora?” - domanda Pino - “devo chiamare tutti i cinquemila notai d’Italia?”. “No,” - risponde cortese l’addetto - “provi a chiedere al Consiglio Notarile; vedrà che, se il testamento c’è, lo troveranno”.

Con rinnovata speranza ma sempre più timoroso, Pino si dirige al Consiglio Notarile del luogo ove da ultimo viveva lo zio Beppe. L’impiegato gli promette notizie entro poco tempo ed avvia la ricerca: come da prassi il Consiglio Notarile invia un email a tutti i notai del Distretto, domandando se uno di essi sia in possesso del testamento che lo zio Beppe potrebbe aver consegnato fiduciariamente, ossia senza formalità.

Tutti i notai controllano i loro fascicoli mentre Pino si strugge nell’incertezza del lascito, che potrebbe risolvergli non pochi problemi.

In capo a pochi giorni, la sorpresa: il Consiglio Notarile lo informa che lo zio Pino ha consegnato una busta con il suo testamento al notaio XY.

Col cuore colmo di trepidazione, Pino si reca quindi dal Notaio XY il quale, verificato l’estratto dell’atto di morte dello zio Beppe, gli mostra una busta chiusa. “Suo zio mi ha consegnato questo plico, dicendomi che esso contiene il suo testamento”.

Insomma, con le necessarie informazioni Pino ha trovato con facilità quel che cercava. Resta ora da vedere se lo zio ha gli ha davvero lasciato l’appartamento promesso.

Ma questo bisogna chiederlo a Pino. O a James Bond.

Autore: Edoardo Mulas Pellerano 13 dic, 2022
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